CR Sanremo: invii di massa di detenuti da altre sedi/istituti 

Abbiamo appreso da poche ore dell’arrivo, disposto da codesto PRAP per assegnazione, di 12 detenuti  circuito protetti/promiscui , presso la CR SANREMO .
La scrivente O.S. contesta vivamente la decisione di codesto PRAP , in quanto i trasferimenti di massa operati, come in questa occasione, creano notevoli disfunzioni e disagi alla struttura ed al personale ivi operante che costretto ( dalle 14 del 1.02.19 )  ad un lavoro massacrante.
I 12 detenuti giunti contemporaneamente, oltre ad un notevole disagio lavorativo ( noi oseremmo dire disumano ), hanno praticamente portato a tappo il reparto "protetti" che ora,  conta di 52 detenuti e la stessa conta generale dell'istituto è schizzata a 270 . Non ci si capacita come, un Istituto Penitenziario già noto alla cronaca per sovraffollamento e non solo , sia stato nuovamente preso di mira,  rendendolo ancora una volta vulnerabile.

Sembra, invece, che lo stesso ufficio del PRAP, quando i vertici di Sanremo osano chiedere il trasferimento di un detenuto per motivi di opportunità penitenziaria, nicchia sull’argomento e lascia la struttura in un limbo burocratico confusionale, di conseguenza in balia di eventi che poi si evolvono in situazioni ancor più gravi da gestire sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza.

Se a SANREMO non si monitora la situazione ( ribadiamo la contrarietà a tale maldestra movimentazione di massa ) ,  a pagarne le conseguenze non saranno solo i detenuti, ma pure gli stessi operatori che lo Stato pone, con un certo livello di ipocrisia, a tutela di quelle medesime leggi che ormai sistematicamente infrange.

Alla Polizia ed agli operatori penitenziari si richiede difatti di far rispettare la legge, ma non si mette loro nelle condizioni di rispettarla a loro volta.

Se esistono gravi difficoltà dovuta alla rivisitazione dei circuiti penitenziari , ciò non significa che bisogna mettere a rischio  ordine e sicurezza pubblica di un istituto  . Dalle notizie che trapelano, infatti, temiamo che si stia pensando solo a palliativi che non migliorerebbero affatto la situazione detentiva, diminuirebbero i livelli di sicurezza e duplicherebbero gli già insopportabili carichi di lavoro per la Polizia Penitenziaria.

Il rischio evidente è che si permanga nelle condizioni d’illegalità acclarate dalla CEDU, che gli operatori di Polizia Penitenziaria non siano messi nelle oggettive condizioni di adempiere a tutti i propri, accresciuti, compiti e che la situazione sfugga di mano.

Naturalmente ci auguriamo da parte SUA, Sig.  Provveditore ,  di tendere una mano alla struttura matuziana e soprattutto alla Polizia Penitenziaria che vi opera poiché, con queste decisioni, rischia solo di essere messa in ginocchio.  In questa ottica le scriviamo per richiedere dettagliate informazioni a riguardo ed un confronto a livello regionale proprio per discutere delle gravi difficoltà in cui versa la struttura di Sanremo e delle difficoltà che il personale è costretto a gestire quotidianamente.
La CR Sanremo, così come la C.C. Imperia meritano maggiore attenzione sotto il profilo della sicurezza e,  oltre che alla costituzione del Nucleo Provinciale , che a questo punto , per conto di chi scrive diventa assoluta priorità.

Pertanto chiediamo di intervenire immediatamente , sulla CR SANREMO , impedendo l’implosione dell'istituto , con simili movimentazioni di detenuti, che oltre al sovraffollamento vive  la grave carenza di di personale di P.P. ,  evidenziata soprattuto dalla cronica carenza o meglio “assenza” di sottufficiali che l’istituto oramai vive da troppo tempo. 

Nell’attesa di cortese urgente riscontro porgo distinti saluti.

Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)