- Dichiarazione Stampa di Fabio PAGANI ( Segretario Regionale UIL PA Polizia Penitenziaria )
“ Ieri pomeriggio un detenuto italiano S.I. noto spacciatore , ma soprattutto detenuto estremamente violento e affetto da epatite , noto per le sue intemperanze, ha brutalmente aggredito due Poliziotti Penitenziari in servizio a Valle Armea .
L’episodio si è verificato in 1^ sezione ordinaria del carcere matuziano
Il pronto intervento dei colleghi in servizio ha evitato peggiori conseguenze, un sovrintendente , trasportato al nosocomio cittadino ha riportato una prognosi di gg. 7 , mentre per l’altro poliziotto , preso a sputi, per lui l’iter sarà di circa un mese per scongiurare eventuale contagio di epatite .
A Sanremo - aggiunge il sindacalista - già più volte si sono registrati episodi di violenza nei confronti della Polizia Penitenziaria - sia ben chiaro che i nostri penitenziari sono sempre più terra di nessuno. Praterie di conquista dei violenti e dei boss che impongono regole e codici. D’altro è ben chiara l’impotenza degli agenti penitenziari chiamati a sorvegliare, da soli, centinaia di detenuti ( oggi SANREMO ne conta 260 , in piena emergenza sovraffollamento ) Agenti che non possono contare su alcuna arma o mezzo di difesa e debbono, quindi, affidarsi ai soli mezzi di cui possono disporre : buon senso, tolleranza, arguzia, intelligenza, professionalità.
Ma i 336 poliziotti penitenziari aggrediti e feriti dai detenuti , anno 2018 , certificano che a volte non bastano nemmeno tali doti.
Vogliamo solo auspicare che non sia necessaria una immane tragedia perché il pendolo emotivo, che regola l’attenzione verso il carcere, faccia accendere i riflettori sulle degradate, incivili, illegali condizioni della detenzione e sulle infamanti condizioni di lavoro.
Evidentemente non bastano i 10mila detenuti in più rispetto alle capacità ricettive, le 5500 unità di Pol.Pen. vacanti, i 63 suicidi, i circa 1000 tentati suicidi, i 5000 atti di autolesionismo , le 7 evasioni sventate (oltre ai già citati 33 agenti feriti) perché la politica ed i politici volgano sguardo e l’ attenzione verso quelle discariche sociali, contenitori del disagio, che sono le nostre prigioni.”.