“Ieri la vibrante protesta del detenuto, che ha protestato dando fuoco alla cella, per evitare l’espulsione , ha provocato una vera e propria rivolta dei detenuti allocati al secondo Piano , due sezioni composte da cinquanta (50) detenuti, che hanno dato vita ad una vera e propria rivolta, lanciando materassi e suppellettili fuori dalla cella , schiamazzi, urla e battitura delle stoviglie, durata più di un’ora.
A darne notizia è Fabio Pagani, Segretario Regionale della UIL PA Penitenziari - che sottolinea come nonostante le poche unità in servizio la Polizia Penitenziaria a LA SPEZIA, con enorme sacrificio e senso del dovere siano riuscite , comunque, a gestire la protesta e mantenere l’istituto in sicurezza.
Ormai è anche un problema di ordine pubblico, di ciò sia consapevole chi ha diretta responsabilità nella gestione - Stavolta è andata bene, per così dire, la Polizia Penitenziaria di La Spezia ferita con 4 colleghi con prognosi di ( 5 - 5 - 5 e 20 giorni ), ma potrebbe non essere sempre così.
E’ giusto alzare la voce - conclude il sindacalista della UIL - Non c’è peggio sordo di chi non vuol sentire. Avevamo lanciato per tempo l’allarme Eravamo consapevoli che prima o poi sarebbero scoppiate le rivolte. La Spezia non è che l’ultimo episodio di una scia di tensioni che non si sono ancora manifestate nella loro completezza ed in tutta la loro violenza. Al Ministro BONAFEDE chiediamo di mettere immediatamente mano sul sistema penitenziario nazionale , perché il personale di Polizia Penitenziaria è ormai sfiancato, sfiduciato, depresso, demotivato . La situazione sta precipitando di minuto in minuto e abbiamo piena consapevolezza che potrebbe divenire ingestibile, con le nefaste conseguenze che ciò significa. Speriamo che nei palazzi romani qualcuno si svegli, prima che sia troppo tardi.””