Urso: -“Servono misure straordinarie e un tavolo di confronto”
Roma, 11 dicembre 2017. – Verso le ore 12.00 odierne un detenuto in osservazione psichiatrica nel carcere genovese di “Marassi” si è improvvisamente scagliato contro un Agente del Corpo di polizia penitenziaria tentando di strangolarlo. Solo l’immediato intervento di altri uomini della Polizia penitenziaria ha evitato il peggio mettendo in salvo il malcapitato, che è tuttora alle cure del pronto soccorso del locale ospedale.
A riferirlo è Angelo Urso, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria che in proposito afferma: “Servono misure straordinarie in favore della Polizia penitenziaria e, in generale, delle carceri. Ormai lo vado ripetendo come un mantra, lo so, ma la ravvicinata ciclicità delle mie dichiarazioni è determinata dalla nefasta ripetitività degli episodi di violenza o, comunque, di turbamento dell’ordinato e regolare svolgimento delle attività all’interno delle nostre carceri. Il sistema non regge. Il numero dei detenuti continua progressivamente ad aumentare e aumenta il sovrappopolamento dei penitenziari, mentre gli organici della Polizia penitenziaria continuano a subire decrementi, vuoi in termini assoluti vuoi in proporzione al numero delle carceri e delle sezioni detentive da presidiare”.
“Apprezzo – continua Urso nella sua lucida analisi –, perché non intendo buttar via con l’acqua sporca anche il bambino, alcune iniziative del ministro Orlando, ma le giudico ancora insufficienti: bene l’intento di recuperare ai compiti istituzionali gli operatori impiegati in svariati uffici al difuori delle carceri, ma ancora rimane solo un bel proposito e non se ne vedono gli effetti; va nella direzione giusta l’assunzione di un paio di migliaia di operatori, ma servono solo a far fronte al turn-over e non certo a colmare i vuoti organici per circa 5.000 unità (nonostante la cesoia della legge Madia ne abbia tagliato quasi altrettanti); necessaria la riforma dell’ordinamento penitenziario, ma va discussa anche con le componenti del Corpo e chi le rappresenta e, soprattutto, va accompagnata da una parallela reingegnerizzazione della Polizia penitenziaria che, per prima, dovrà sopportarne il peso attuativo”.
“Del resto – conclude il leader della UILPA PP – l’evento odierno, l’ennesimo, conferma, se mai se ne fosse ravvisata la necessità, che anche la gestione dei detenuti con problemi di natura psichiatrica va ripensata e riorganizzata, così com’è acclarato che la Polizia penitenziaria deve poter essere pure numericamente adeguata al contesto determinato sia dal circuito penitenziario di riferimento sia dal modello organizzativo e non contingentata attraverso calcoli spesso degni del miglior Trilussa. Auspico, pertanto, che il ministro Orlando voglia finalmente avviare il più volte annunciato tavolo di confronto per discutere di tutte le predette tematiche”.