È questa la notizia che giunge da Genova Marassi e che inizialmente ha generato in noi stupore e incredulità, tuttavia con il passare dei giorni questa indiscrezione trova sempre più conferme.

All’interno dell’istituto circolerebbe un soggetto sindacale che per l’iscrizione darebbe in cambio 60 euro ad ognuno di coloro sottoscrive la delega e le motivazioni esibite sembrerebbero addirittura peggiori del gesto perché, se reali, configurerebbero un reato.

Su quest’ultima affermazione evitiamo di riferire quale sarebbe la ragione, perché non abbiamo certezze, ma se così fosse è del tutto evidente che l’interessato dovrebbe riflettere attentamente sull’esempio che ne consegue per i più giovani o anche solo per i propri figli, perché tutto ciò non è edificante, educativo, né professionale per chi indossa la divisa di un Corpo di Polizia.

Una cosa è certa, però, cosi si alterano le regole della libera concorrenza tra sindacati che sono influenzate da comportamenti a dir poco scorretti che manipolano il grado di rappresentatività di tutte le organizzazioni sindacali.

Ma a Genova, evidentemente, non poteva essere altrimenti perché non essendo capaci di concorrere con chi, come noi, dimostra capacità e competenza avranno pensato bene di trovare un metodo “diverso e alternativo” per acquisire il consenso.

E’ tutto lecito o si potrebbe addirittura configurare il reato di corruzione tra privati? Noi ovviamente informeremo chi di competenza affinché valuti il caso e proceda, se lo riterrà dovuto, ad avviare i procedimenti opportuni.

Cari colleghi lasciatemi dire che la tutela dei nostri diritti non ha prezzo e non potrà mai essere comprata né con 60 euro, né con altra somma!

Meditate gente, meditate ………!!!!!

 

 

Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)