Detenuto condannato per reati sessuali aggredisce e ferisce gravemente Poliziotto
UIL: Vedere uscire dal Carcere un Poliziotto ferito in ambulanza è sconfitta dello Stato
UIL: Vedere uscire dal Carcere un Poliziotto ferito in ambulanza è sconfitta dello Stato
“Ci risiamo, ancora una grave aggressione ai danni della Polizia Penitenziaria! I Poliziotti continuano a riportare, non in pochi casi, lesioni anche di natura permanente. Ieri pomeriggio è accaduto – presso la Casa Circondariale di Genova Pontedecimo , ma sono mediamente due al giorno le aggressioni dei detenuti ai danni degli operatori penitenziari in tutto il Paese, rispetto alle quali si registra la sostanziale inerzia del Ministero e, più in generale, del Governo”. A riferirlo è Fabio Pagani , Segretario Regionale della UILPA Polizia Penitenziaria, che poi spiega: “dalle notizie apprese, deduciamo che verso le ore 15.00 di ieri pomeriggio un detenuto di circa 35 anni M.L. , condannato per reati di violenza sessuale , rapina e resistenza , fine pena 2028, per futili motivi ha aggredito con schiaffi e pugni il Poliziotto di servizio al secondo piano del reparto sex-offenders, procurandogli varie tumefazioni, contusioni e persino svenimento. Solo grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria accorso, il poliziotto è stato tratto in salvo e trasportato d’urgenza con ambulanza presso ospedale Villa Scassi , dove è tutt’ora ricoverato . A questo punto – incalza ancora il leader della UILPA PP – riteniamo che il tempo per il Governo, il Presidente Draghi, la Ministra Cartabia e il Sottosegretario Sisto sia scaduto e che debbano dare consequenzialità agli annunci aprendo i tavoli di confronto tematici con le Organizzazioni Sindacali , avviando la revisione del modello custodiale, anch’essa più volte proclamata. Tali detenuti sex - offenders sono separati ( tutelati ) dalla restante popolazione detenuta e poi si permettono di aggredire chi li protegge , il Sistema va rivoluzionato, in mancanza – conclude PAGANI –, prevediamo il rapido e ulteriore aggravarsi delle tensioni e delle criticità e, nostro malgrado, anche un probabile inasprirsi del confronto di natura sindacale”.