LA POLIZIA PENITENZIARIA SVENTA TRAFFICO DI DROGA
UIL: LA DONNA HA tentato di nascondere TUTTO NEGLI SLIP
GENOVA 4/12/2020 – “Nella mattinata di ieri presso il carcere genovese di MARASSI , i poliziotti penitenziari , nel reparto colloqui sorprendevano una donna R.S. durante il colloquio con detenuto S.D. con fine pena 2024 ( Rapina ) , nell’intento di introdurre nel penitenziario una grossa quantità di sostanza stupefacente, la Polizia Penitenziaria ha sequestrato ( 103 pastiglie di subutex -72 mini ovuli di cocaina (33 gr.) , 8 grami di hashish e un coltello a serramanico con lama di 8/10 cm ), arrestata la donna ( gli sono stati concessi i domiciliari ) . Il lavoro di intelligence della Polizia Penitenziaria non si è però fermato lì. Insospettiti dell'ingente quantità di sostanza stupefacente, le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del reparto di Genova Marassi hanno effettuato anche una perquisizione nell'abitazione della donna, ove hanno trovato ( 7 microcellulari già avvolti in pellicola di cellophane molto probabile pronti per l’introduzione in carcere ) , mentre nella camera detentiva del detenuto è stato rinvenuto un cellulare - Il segretario regionale della UIL PA Polizia Penitenziaria Fabio PAGANI esprime, con orgoglio e soddisfazione, elogio ai poliziotti penitenziari che hanno effettuato l'operazione, la più brillante degli ultimi 20 anni. Segnale tangibile di come negli appartenenti al Corpo non cali mai l’attenzione e la dedizione al sacrificio, in piena emergenza COVID 19 e in forte carenza d’organico . Tuttavia, – evidenzia PAGANI – l’episodio è anche un segnale tangibile di un’altra grave problematica. Gli istituti italiani non sono assolutamente adeguati e pronti, sia per la tipologia arcaica delle strutture sia per la scarsità delle risorse umane e tecnologiche. L'apertura dei detenuti, fatta tanto per far vedere qualcosa all'Europa e per convincerci che siamo il paese di Cesare Beccaria, ovvero il paese del diritto, se non sarà supportata da un’urgente riforma complessiva del sistema di esecuzione penale sarà nociva per la collettività e per i detenuti stessi, che subiranno le nefaste dinamiche della malavita negli spazi aperti del carcere. Auspichiamo pertanto – conclude il segretario regionale della UILPA Polizia Penitenziaria – che il Ministro ed il Governo diano concretezza agli impegni assunti e proseguano compiutamente nell’attività riformatrice che non può fare a meno dello stanziamento di risorse economiche adeguate ed appositamente finalizzate. Altrimenti saranno solo palliativi.”.