Agente di Polizia Penitenziaria ferito a LA SPEZIA
UIL: Sottoporre a regime stringente i detenuti violenti
Sette giorni di prognosi, ferita lacero contusa a palpebra e sopracciglia , questo è il referto medico del Nosocomio cittadino di La Spezia nei confronti dell’ Agente di Polizia Penitenziaria ferito - a darne notizia è il Segretario Regionale della UIL POLIZIA PENITENZIARIA , Fabio PAGANI - la grave aggressione avvenuta Venerdi sera ieri intorno alle 23,30, poteva finire peggio , un detenuto italiano, M.V. , condannato per omicidio ( 23 coltellate alla zia a Torino ) , ristretto presso il Carcere di La Spezia presso 2° Sezione 1 Piano , presso l’infermeria del reparto , si è scagliato brutalmemte contro l’Agente di turno, prendendolo a lamettate - secondo PAGANI - troppe le aggressioni in danno di operatori penitenziari e il Poliziotto inevitabilmente è esposto a fattori di rischio senza concreta possibilità (operando disarmato) di poter difendere la propria incolumità fisica, premesso che “ ogni aggressione subita da un poliziotto penitenziario nelle prime linee delle frontiere penitenziarie è da considerarsi una aggressione allo Stato”, il Segretario della UILPA Penitenziari - chiede al DAP che nei confronti dei detenuti violenti “si adottino misure esemplari che, nel pieno rispetto della legge e di ogni garanzia, rendano più stringente il regime detentivo a cui devono essere sottoposti”
Per questo abbiamo chiesto, e continueremo a chiedere, a Petralia e BONAFEDE che quella fase di cambiamento annunciata si trasformi in atti concreti e non solo in proclami di rito. La Polizia Penitenziaria non può essere l’agnello sacrificale alle criticità ataviche del sistema penitenziario. Occorre restituire dignità lavorativa e condizioni di sicurezza alle donne e agli uomini dei baschi blu. Solo così – chiude Fabio PAGANI - lo Stato potrà recuperare credibilità ed autorevolezza all’interno dei gironi infernali delle nostre prigioni”