Egregio Provveditore,

ancora una volta si registrano atteggiamenti discutibili, presso la Casa Circondariale di Genova Marassi , violanti norme generali e pattizie che hanno dato luogo a situazioni paradossali.

Ci riferiamo, in particolare, alla questione dell’impiego illegale del personale di Polizia femminile all’interno delle sezioni ove sono reclusi detenuti di sesso maschile: tale impiego di personale è vietato, come noto, dalla L. 395/1990 (divieto ribadito da successive circolari ministeriali concernenti il tema). Precisamente la Direzione di Marassi ha inteso provvisoriamente assegnare d’ufficio un’ Agente di Polizia Penitenziaria ℅ ufficio Spesa/Sopravitto . Tale ufficio è ubicato nel reparto maschile nei pressi della Sesta Sezione dell’Istituto genovese . Una sezione di quattro piani dove sono presenti dal piano terra al quarto piano ( detenuti isolati sanitari -disciplinari - ex Art.32 e Alta Sicurezza ) . Di fonte a tale ufficio è presente l’Aula Videoconferenza e soprattutto all’interno dell’Ufficio sono presenti detenuti di sesso maschile addetti alla spesa in maniera perpetua .

In sede di esame congiunto, si è proceduto a consegnare al Direttore dell'Istituto genovese  e al Comandante di reparto una  netta contrarietà all’impiego della collega in tale ufficio ( proprio per la sua ubicazione e soprattutto per l’assenza di personale femminile a Marassi , impiegato, come giusto che sia ,  durante  i colloqui familiari  detenuti ) .  Note Ministeriali della Direzione Generale del Personale, sono chiare , e nettamente contraria all'impiego in sezioni ove sono reclusi detenuti di sesso maschile delle Unità femminili di Polizia Penitenziaria.

La palese inopportunità dell'incredibile decisione scaturita dalla direzione dell'Istituto genovese , oltre ad aggravare le condizioni di forte disagio, obbligate ad operare in un contesto lavorativo esclusivamente maschile, è aggravata dalla circostanza che nessun ordine di servizio in materia è stato mai reso conoscibile al personale. Pur non essendo stato formalizzato mediante redazione di apposita disposizione interna, l'impiego di personale femminile di cui all'oggetto è divenuto costante ( la UIL ha sempre espresso netta contrarietà anche in precedenti occasioni ) . Vi è poi da osservare che presso la sesta sezione , ove è ubicato l’ufficio spesa  non c'è un bagno appositamente riservato alle donne, e che la presenza di detenuti di sesso maschile è costante nelle zone di impiego delle unità femminili.

Signor Provveditore, questa iniziativa (unica negli Istituti del territorio di questa Nazione) si pone in netta opposizione con ogni fonte normativa regolante l'impiego di personale di Polizia Penitenziaria, costituendo di per sé un "elemento che può esporre le poliziotte a condizioni operative di ulteriore pericolo, inasprendo la probabilità di tutela della loro sicurezza dentro l'ambiente di lavoro".

La sopra descritta scelta scriteriata deve essere posta nel nulla, nel più breve tempo possibile: si sollecita pertanto la S.V a porre in essere iniziative finalizzate al ripristino di condizioni di lavoro sicure e rispettose del Personale femminile di Polizia Penitenziaria in servizio presso l'Istituto genovese .

Certi di un urgente e positivo riscontro, si porgono  Cordiali saluti

 

Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)